TABÙ

Ho fatto colazione con il latte alle ginocchia

drammaturgia e messa in opera Roberto Scappin e Paola Vannoni
tecniche Roberto Pozzi
coproduzione Teatro della Caduta | quotidiana.com
in collaborazione con Armunia Residenze Artistiche | Centro Sociale Poggio Torriana

Ecco che ci si confronta con il proibito, con i divieti che ogni disubbidienza o trasgressione fatica a demolire, radicati come sono nel nostro Dna, non per scelta ma per costituzione; concetti protetti sotto l’ègida della moralità, che non hanno spesso alcuna reale attinenza con l’essere morale. Tabù. Ovvero contro il divieto di avere contatti con determinate persone, di frequentare certi luoghi, di cibarsi di alcuni alimenti, di pronunciare determinate parole, di mostrarsi indecisi, di fallire… E nessun pensiero non ammissibile alla coscienza. I tabù alimentano la pornografia e la clandestinità dei desideri. I tabù generano malattia mentale. I tabù comprimono le possibilità. I tabù ignorano la diversità. I tabù ammettono una sola verità. I tabù conducono a un punto morto. L’idea del progetto nasce dalla ricezione di una mail che rientra nella metodica nota di “estorsione sessuale”:

Alto pericolo! Il tuo account e stato attaccato.


Ciao! Come avrai notato, ti ho inviato un’email dal tuo account.  Ciò significa che ho pieno accesso al tuo account.
Ti sto guardando da alcuni mesi.  Il fatto è che sei stato infettato da malware  attraverso un sito per adulti che hai visitato…
Ciò significa che posso vedere tutto sullo schermo, accendere la videocamera e il microfono, ma non ne sai nulla.  Ho anche accesso a tutti i tuoi contatti e tutta la tua corrispondenza…
Ho fatto un video che mostra come ti accontenti nella metà sinistra dello schermo, e nella metà destra vedi il video che hai guardato.
Con un clic del mouse, posso inviare questo video a tutte le tue e-mail e contatti sui social network.
Posso anche postare l’accesso a tutta la corrispondenza e ai messaggi di posta elettronica che usi.
Se vuoi impedirlo, trasferisci l’importo di 269€ al mio indirizzo bitcoin (se non sai come fare, scrivi a Google: Compra Bitcoin).  Il mio indirizzo bitcoin (BTC Wallet) è: 1F4gkrvBNDphkCHwGYUt63iMhw9U3dPW6v
Dopo aver ricevuto il pagamento, eliminerò il video e non mi sentirai mai più.
Ti do 48 ore per pagare.
Non appena apri questa lettera, il timer funzionerà e riceverò una notifica.
Presentare un reclamo da qualche parte non ha senso perché questa email non può essere tracciata come e il mio indirizzo bitcoin.  Non commetto errori!
Se scopro di aver condiviso questo messaggio con qualcun altro, il video verrà immediatamente distribuito.
Auguri!

Da qui l’idea di trattare  il  tema  dei “divieti” partendo dalla sfera sessuale per attraversare e disvelare, attraverso una condivisione pubblica, le inibizioni a cui ci si sottomette nel privato e nel sociale, spesso preferendo differire o tacere.

Tabù, strumento politico di controllo e oppressione? O salvavita dell’equilibrio sociale?
Quanto i divieti hanno condizionato e condizionano la nostra esistenza?
È  il momento dei fatidici “bilanci”. Della nostra e forse di altre tragicomiche esistenze.
Uno scavo che apre alla possibilità di una conoscenza intima che abbatte infeconde resistenze, favorito da una propensione engagé che argina il faceto, il non necessario.

La scena è essenziale, forse notturna, e attraversa le ore in cui il cervello “macina disordinatamente”, congettura, rimugina, porta alla luce irrazionali desideri o disastrosi scenari fallimentari. Il fallimento è tabù? Sì. Allora parliamone.