MEDEO

meglio essere una pecora nera che una pecora e basta

con Roberto Scappin, Paola Vannoni
drammaturgia Paola Vannoni
tecniche Roberto Pozzi
editing video e forme quotidianacom
regia Roberto Scappin
produzione quotidianacom
con il sostegno di progetto Teatro Argo-Navis Provincia di Rimini
in collaborazione con Comune di Poggio Berni, Associazione Santarcangelo dei Teatri

Un uomo, un giorno, trova la sua identità violata, la sua interiorità terrorizzata, è risentito, desidera restituire dolore per dolore, lotta tra amore e decisione di colpire. Medeossessione.
La forma di vita ossessiva lo toglie dal mondo dell’ovvio. Ogni azione si fa problematica, è prigioniero di una condizione strapiena d’angoscia.
MeDeo è recluso in una condizione depressiva che riguarda la dolorosa crisi della coscienza, la perdita delle relazioni interpersonali.
Un’adesione esistenziale, non una dimostrazione tecnica.
MeDeo, un individuo fragile, vulnerabile, che dice, denuncia. La sua evoluzione nel tempo fisico e interiore. Fine dell’eroe.

Se Medea è un’eroina tragica, i MeDeo sono una tragedia attuale, non mostri, non alieni, ma parto di una società in raptus costante.