Bio

roberto scappin paola vannoni
quotidiana.com – associazione culturale, si costituisce a Rimini nel 2003. Fondata da Roberto Scappin e Paola Vannoni, contrari e opposti che incarnano entrambi le due logiche, le due diverse visioni della realtà: una ricerca le sfumature, la mediazione; l’altra manichea, disdegna i compromessi. L’identità politica del nostro teatro è la costante in una ricerca estetica e di linguaggio che procede nell’essenzialità, mai nel rifiuto, della parola. Un teatro che vuole amplificare lo sgomento di questo nostro esistere, affrontare le cose da un punto di vista scomodo, a partire da ciò che non è considerato corretto nemmeno pensare. Affrontare la propria inutilità rivela possibilità inattese. Convincere… Persuadere… Sorprendere… Ci vuole un obiettivo, chiaro: affondare una nave, dirottare un aereo, accendere un fuoco, seminare un cane che ti insegue. Teatralmente sembra buona l’ultima. C’è il conflitto – chiaro – tra il mordente e il fuggitivo. Chiare – e legittime – sono le motivazioni di entrambi. L’epilogo è soggetto a infinite possibilità:
  1. La più ovvia. Il cane morde il polpaccio del fuggitivo che grida e spaventa il cane, che abbaia e morde alternativamente.
  2. Il cane, sfinito dall’inseguimento, si lascia cadere a terra, pancia all’aria. Il fuggitivo si allontana indisturbato.
  3. Il fuggitivo arresta bruscamente la sua fuga sorprendendo il cane che conclude l’inseguimento contro un muretto.
  4. Il fuggitivo in realtà è il padrone del cane e ci volevano solo impressionare.
  5. Il cane interrompe il suo inseguimento per un bisognino improvviso così anche il fuggitivo ne approfitta per pisciare. Questo atto compiuto insieme accenderà un’improvvisa simpatia nel cane che rinuncerà alla presa del polpaccio.
  6. Il fuggitivo attraversa senza guardare e viene travolto da un’auto blu che non si ferma ma un finestrino si abbassa spunta la canna di una pistola parte un colpo che trapassa il cane che era l’unico testimone.
  7. Il fuggitivo e il cane si accorgono di essere finiti in una storia scritta da altri e proveranno a tirarsene fuori.

Cercheremo di sviluppare il punto 7). Come le due figure della storia, ci porremmo in questa indeclinabile casualità dei fatti, con l’illusione di aver scelto, di aver provocato, di aver risolto almeno un quesito. Porsi in uno stato limbale, in una condizione di incertezza di attesa. Privi di ogni pena ma senza alcuna speranza di appagamento.