SANTA PAZIENZA

(Dì qualcosa di sinistro)

Atto primo: invettive | apologie

di e con Claudio Alfaroli, Riccardo Bani, Elisa Baracchini, Luca Barraco, Serena Bertini, Francesca Cordi, Andrea Farulli, Francesca Finocchiaro, Giovanni Paladini, Francesca Talozzi, Paola Vannoni

produzione quotidiana.com/Armunia
in collaborazione con Artimbanco Cecina, Teatro Florenskij Livorno, Teatro Rossi Aperto Pisa.
regia  quotidiana.com
grazie a Silvia Garbuggino

Durata 75’

In teatro avviene una paralisi. Una paralisi del reale, in cui il reale viene esasperato, In cui nessuno può tirarsi indietro, nessuno può dire: “io non sapevo, io non c’ero”.

L’invettiva è stato il primo traguardo, l’apologia il secondo.
Gli undici autori hanno ricevuto sollecitazioni minime ma precise in un campo infinito di possibilità: parodia, provocazione e antidogmatismo hanno aperto squarci, rasoiate di implacabile umanità, dal razzismo a Gerry Calà, dall’Isis ai cani abbandonati, combinando comico e tragico, assurdo e razionale, sfumando i già precari confini delle emozioni.
Santa pazienza nasce da un progetto di scrittura per il teatro che si sviluppa e si incarna in forma scenica, in gesto, in agire mentale e politico. La videocamera è il primo ricevente, l’organo che cattura e registra nella forma parlata ciò che poi diventerà testo.
Lo sguardo sul tempo presente, l’attitudine al fare cultura, non solo promuovendo la ricerca creativa, ma sollecitando il ruolo esecutivo e ribelle dell’intelletto, sono i cardini su cui si snoda il progetto.
Essere interpreti di un teatro contemporaneo implica necessariamente l’esserne autori, nell’atto di offrire una lettura critica del reale e nella propensione al suo superamento.